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Questo è un sito inutile.

Forse perché inutile è tutto ciò che riguarda la cultura, il pensiero, l'arte.

Intendiamoci, però, sul termine "inutile", che nella generalità dei casi e nella mentalità comune (e odierna) è sinonimo di ozioso o addirittura di dannoso.

Inutile significa che non è legato ad alcuna attività "pratica", che non dà soldi, non ha come scopo alcun guadagno pragmatico, concreto. Inutile, a ben vedere, è sinonimo di libertà, di gratuità, di leggerezza, di piacere intellettuale, di godimento spirituale. E vi pare poco?

Qui il tempo non è denaro, ma distensione dell'anima (come diceva Agostino di Ippona), occasione di ragionamento profondo, di scandaglio interiore e di conoscenza e, quindi, di comunicazione. Quale possa essere il "guadagno" del "fare" filosofia, storia, psicologia, teatro, poesia, musica, letteratura, religione non sono in grado di dettagliare, vengono solo in mente alcuni termini suggestivi: guadagno teoretico, esperienza estetica, attività intellettuale, dimensione spirituale. Tutte realtà sganciate dalla necessità e dalla contingenza e per questo inutili, ma terribilmente preziose. Lo scopo dunque non è da poco, anche se molto pretenzioso, addirittura esagerato: cercare di divenire donne e uomini migliori.

Ecco le pagine di questo sito:

​

- Chi sono (non è una domanda filosofica, ma qualche briciola di biografia).

​

- Filosofia e Teologia (qualche appunto e qualche spunto di riflessione)

​

- Materiali per la scuola (documenti, schemi, mappe, presentazioni, video, appunti di filosofia e storia, per i miei studenti e per quelli adottivi)

​

- Teatro e Poesia (qualche copione, interventi sull'arte drammatica, alcune fotografie di spettacoli miei, scolastici e non, e qualche poesia)

​

- Psicologia e psicodramma (interventi, articoli, racconti di psicologia e sullo psicodramma)

Copioni di vita

(psicopatologia della vita straordinaria)

Scherzo poetico di Pino Gargiulo

​

Saltella su un piede

quel gatto distratto

e il grillo parlante nulla più chiede:

il gioco è ormai fatto.

Conosco il ghigno assuefatto

del celeberrimo cappellaio matto.

 

Sotto il cilindro – intendo il cappello –

la testa continua a pensare,

compone canzoni, con il ritornello

nemmeno di notte sa pazientare.

Conosco il riposo anche senza contare:

continuo caparbio a sognare.

 

Racconto a me stesso, di giorno,

la vita, le gioie ed ogni passione

ed anche paure di cui mi vergogno

ormai divenute ossessione.

Conosco la morte che attende in stazione,

conosco l’angoscia e la sua soluzione.

 

Miscuglio reale e finzione,

conservo nel mio sgabuzzino mentale

ricordi, invenzioni ed ogni emozione

incontri, racconti, litigi e vita banale

e spesso mi dico: non sono normale!

Ma non posso cambiare canale.

 

 

Ed anche quando mi trovo nel bagno

invento altre storie, è divertimento:

se fossi un mosca in tela di ragno

finita incollata in un solo momento,

imprigionata dal mio movimento,

ed atterrita dallo spavento.

 

Se fossi un pilota, un topo, un bandito,

un uomo piacente dal ricciolo d’oro,

le note armoniose sullo spartito,

un prete un pezzente un capolavoro,

se fossi un cantante in un coro,

un grasso turista affamato in un punto ristoro…

 

Vivo in un mondo di gioco

e prendo sul serio ogni segno che induce 

perché, ne son certo, il mio fuoco

ben presto sarà senza luce.

Certezza che l’anima scuce

ed ogni ragione riduce.

 

La porta della mia fantasia

per sempre resterà aperta,

avvezza a qualche bugia

non arrossisce se viene scoperta.

In fondo è innocente follia

e non pretendo che segni la via.

 

(Da legger rallentato, come ogni finale di canzone):

poi siede accanto a me, tenera dialogante

finalmente calma, la mia consolazione, 

prende la mia follia e la trasforma in un gigante:

la nomina Poesia e diviene interpretazione.

Si chiama teatro, questa follia, recitazione:

possibile vita nell’essere incerto, continua azione.

 

E per finir da savio, ché nessun s’illuda:

il sipario lentamente si chiuda.

​

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Avvertenza: questo sito contiene solo materiale di mia "proprietà intellettuale e artistica". Testi, video, fotografie, brani musicali, poesie... ogni cosa è frutto del mio "ingegno" (come si usa dire). Solo nella pagina "Per la scuola" sono inseriti alcuni materiali elaborati a fini didattici da colleghi e amici che mi hanno, ovviamente, concesso l'autorizzazione. Le fotografie che mi ritraggono mentre "faccio lezione" o mentre calco il palcoscenico, le hanno scattate ovviamente altri, ma sono di mia proprietà.

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